Non avevo mai pensato di aprire un canale YouTube.
L’idea mi ha iniziato a stuzzicare quando Quanto Basta era a metà dell’opera.
In quel momento la mia figura imprenditoriale era ben salda ma certamente non potevo essere considerato uno scrittore dal pubblico.
Vero che in questo momento scrivere un libro è consigliato dalla maggiori società di consulenza sul personal branding, tant’è che i servizi di ghostwriting si stanno moltiplicando, ma volevo far conoscere la mia figura di “marketer” in modo più ampio rispetto al testo.
Di base, infatti, mi considero un imprenditore che scrive e fa formazione, non uno scrittore tout court, né un docente.
YouTube già da qualche anno rappresenta la nuova TV.
E, se superiamo la fascia di età delle nuove generazioni che ricerca principalmente contenuti relativi al gaming e all’entertainment leggero, c’è sicuramente un pubblico molto attento che trascorre buona parte del suo tempo libero su questa piattaforma web come investimento di conoscenza.
Un pubblico, tra l’altro, che arriva ad una soglia di età che entra di diritto in quella fascia di persone denominate Perennials (in contrapposizione ai Millennials) e che appartiene alla Longevity Economy, quindi estremamente trasversale.
Ma come avrei potuto utilizzare il canale YouTube in modo originale?
Per farlo decisi di creare un format basato su interviste, piuttosto che parlare in video in solitaria trattando di managerialità e marketing come fanno la maggior parte degli youtuber.
L’idea di intervistare mi fu suggerita da Marco Montemagno, guru del web, che ha creduto in questa piattaforma in tempi non sospetti ed è un’ottima idea per creare contenuti interessanti per un pubblico di riferimento.
Nacque così nel luglio del 2021 “Un ora con…”, un format di interviste a imprenditori, commercianti, partite IVA e tutti coloro che sono attivi nel mondo del business con l’obiettivo di informare il pubblico sulle attività, le loro particolarità, i successi e le difficoltà che le persone avevano incontrato nel loro percorso, compreso l’indagare sulle loro emozioni e sul loro percorso professionale.
Il format lungo da me fortemente voluto, spesso oltre l’ora e anche a dispetto di qualche critica, ha proprio la caratteristica di essere in contrapposizione con l’andamento frenetico della quotidianità: uno spazio di tranquillità per stimolare l’intelletto delle persone.
Oramai i tempi televisivi classici, fatta eccezione per pochi programmi, non consentono, o non vogliono consentire, di approfondire alcune tematiche che ritengo invece utili da conoscere per avere un’idea più appropriata del business in quest’epoca evidentemente turbolenta.
Il risultato è un canale di intrattenimento professionale che apre a nuove conoscenze e che ci aiuta a rendere il percepito quotidiano meno fumoso e ci avvicina maggiormente alla realtà, utile per prendere decisioni fruttuose.
Le interviste, in un primo momento eseguite in presenza e registrate, oggi proseguono in live streaming con l’obiettivo di restare autentiche e spontanee sempre in un ottica di contribuzione per il pubblico.
Questo mi ha permesso, e permette tutt’ora, di porre al centro dell’attenzione tutto il mio pensiero di marketing, più che altro strategico, che ho riversato in Quanto Basta.
Di seguito l’elenco delle interviste aggiornato a marzo 2022:
- Barbara Marchetti - L’Ecurie Bottiglieria & Cucina (ristorazione)
- Simone Antonelli - Il Locale (ristorazione)
- Roberto Pastura - Form&Job (formazione)
- Katiuscia Paterni - L’Erbolario (commercio)
- Alessio Avena - Lillero (ristorazione)
- Mirko Menecali - Consulente aziendale (innovazione)
- Simone Sebastiani - Arti marziali (filosofia sportiva)
- Laura Ricci - Beauty stylist (benessere)
- Gianluca Gambini - Assicuratore (imprenditoria)
- Amedeo Serva - Origine (alta ristorazione)
- Mauro Pacelli - Narni Online (giornalismo)
- Angelo e Francesco Pepicelli - Trio Metamorphosi (musica da camera)
- Gianni Giardinieri - Private banker (finanza)
- Lorenzo Brufani - Competence (comunicazione digitale)
- Maurizia Rimondi - Consulente marketing (managerialità)
- Fabio D’Avino - Direttore Accademia Arte Drammatica Lazio (cinema, teatro)
- Alberto Pasquale - Direttore Umbria Film Commission (cinema e istituzioni)